Ma che bel Castello !

Cari Amici,

davvero una bella gita quella a Città di Castello domenica 6 maggio, dove i Rinoceronti U12 si sono cimentati nel locale torneo di mini rugby.

Come all’Elba la truppa sestese si è mossa con tutte le categorie utilizzando i torpedoni ed i pulmini di ordinanza , e così grazie alla ferrea ed impeccabile organizzazione del Kaiser prima delle 9 i rosso blu erano già pervenuti nella ridente cittadina umbra, in un impianto davvero “eco friendly”, con un bellissimo prato verde e spogliatoi e club house in legno: che spettacolo !

Entusiasti per la location, effettuato il riscaldamento di rito con relativo “catechismo”

il manipolo di Rinoceronti agli ordini dei coach ADSL e Franco T. ha affrontato l’impegno in crescendo, soprattutto sotto il profilo della concentrazione che ad Arezzo e Rapolano aveva giocato loro brutti scherzi.

Le sfide in campo sono state con

il Terni

Il Fano (partita giocata dai sestesi a maglia rovesciata per evitare pericolosi “fraintendimenti” come ad Arezzo !)

ed il Molon Labè.

Percorso netto di vittorie ed una sola meta subita: davvero bravi i ragazzi (per la maggior parte peraltro del 2007) che hanno poi vinto agevolmente anche la semifinale con l’Arezzo RFC

Dopo il terzo tempo (che questa volta non è rimasto “indigesto”), infine, la finale ancora una volta con i “tutti neri” del Molon Labè. Di fatto punteggio in bilico solo nel primo tempo, nel secondo i Rinoceronti hanno cambiato marcia e si sono imposti con autorità ricevendo molti complimenti.

Insomma, conti alla mano, 23 mete fatte, 1 subita, primo posto ! Ottima difesa, attacco prolifico, fallosità ridotta al minimo.

Davvero una bella soddisfazione, quindi, per i ragazzi, gli educatori ed i genitori (accorsi in gran numero soprattutto per fare bisboccia !), che alla fine si sono goduti quella meritata vittoria sfuggita ad Arezzo e Rapolano.

Ed è stato molto bello vedere anche i compagni delle altre categorie sostenere a gran voce i “grandi” e poi entrare in campo al fischio finale per fare festa tutti insieme!

E dopo la premiazione anche la festa di compleanno per il capitano, il mitico Sho ! Quale miglior regalo di una coppa e dell’abbraccio dei compagni ?

Finita la festicciola, una bella doccia e poi tutti sul torpedone per il rientro a casa, tra risate, canzonacce e scherzi vari; vero, domani c’è scuola ma oggi l’allegria e la festa la fanno da padroni, come è giusto che sia.

Un’altra bella avventura finisce ma siamo già pronti per la prossima, davvero speciale perché sarà il nostro annuale Rugbyinsieme !

Per il Sesto hip hip hip … urràh !

 

Rebecca ha passato la palla

In questa domenica di gioia e divertimento, è stato impossibile non pensare alla tragica morte di Rebecca Braglia, la giovane rugbista degli Amatori Parma deceduta a soli 18 anni a seguito di un placcaggio durante una partita.

Nei giorni che hanno preceduto il torneo di Città di Castello dolore e paura hanno sicuramente attraversato il nostro cuore di genitori, e certo non è stato facile nasconderlo ai nostri cuccioli. Tuttavia l’aiuto più grande lo abbiamo trovato nelle bellissime parole che Giulio Braglia, il babbo di Rebecca, ha avuto la forza di scrivere per ricordare la figlia, parole che sono riecheggiate anche domenica prima della premiazione delle squadre:Rebecca era una rugbista e ringrazia tutti i rugbisti, ora gioca nel campionato dei cieli, voi dovete continuare quello terreno“.

Ciao Rebecca, compagna di gioco di questi figli che domenica a Città di Castello, stretti in un abbraccio con gli amici del Molon Labè, hanno voluto urlare al cielo il tuo nome: siamo sicuri che anche tu eri lì con loro e sorridevi.

E grazie a tuo babbo Giuliano, che proprio domenica ha anche trovato la forza di andare alla Cittadella del rugby di Parma

per dare lui “sostegno” a tutti, con la sua fede, il suo sorriso, regalandoci altre belle parole nelle quali il tuo ricordo è diventato un inno a vivere la vita: “Rebecca aveva iniziato a giocare quando aveva 5 o 6 anni, unica femmina in una squadra di maschi. Da allora ha sempre continuato. Giocava sempre, le è sempre piaciuto placcare e si è sempre considerata una rugbista. Il buon Dio ha deciso di prenderla con sé, ma posso dire che i suoi 18 anni li ha vissuti bene. Se lei fosse qui, e lei è qui, avrebbe detto che prima di tutto è una rugbista. Avrebbe detto anche a voi che siete qui di dare il massimo nel rugby con la stessa passione che ci metteva lei. E di usare bene la vostra vita, perché questa Dio ci ha dato. Restiamo vivi finché restiamo nel cuore di qualcuno, e lei è con tutti voi. Per cui giocate e date il massimo“.

un rugbista non muore mai, al massimo passa la palla

                                                                                                                     

Simone N.

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