Ma il cielo è sempre più blu!

E’ finito così, a cantare a squarciagola dentro il “Franchi” un indimenticabile sabato 19 novembre.

Eppure la giornata era cominciata nel peggiore dei modi: un diluvio universale si abbatte fin dalle prime ore del mattino su Campo di Marte al punto che la manifestazione programmata a latere della partita della nazionale contro i Bokke sudafricani rischia pure di saltare.

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Ma i baffuti Rinoceronti (Movember impera!), divisi in due agguerrite squadre agli ordini di Alessandro e Simone B., non ci pensano nemmeno un attimo a mollare e sotto la pioggia battente aspettano il loro turno per giocare, mentre i poveri genitori trovano riparo sotto le tribune del “Ridolfi”. Discorso a parte per i malcapitati accompagnatori che a fine partite assomiglieranno al famoso “uomo in ammollo” dei tempi di Carosello!

Nemmeno la presenza del Boddi con i suoi magici “sciantillì” vale ad evitare il nubifragio, che però miracolosamente si placa al momento del terzo tempo, quasi a far presagire il “miracolo” che di lì a poco accadrà al “Franchi”.

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Prima però i Rinoceronti U12, impegnati nel mini torneo di rugby seven che fa da cornice anche all’annuale manifestazione organizzata dalla Polfer e dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, si fanno davvero onore. Se la squadra A è un vero rullo compressore non meno bene si comporta la squadra B, composta in buona parte da bambini che da poco hanno iniziato a giocare.

Lavati, strizzati ed asciugati i sestesi si presentano poi famelici al terzo tempo organizzato dal Firenze 1931 mentre i genitori aggrediscono gli stand a caccia di birra e salsicce, finchè esaurite le ostilità gastronomiche tutti si ritrovano sotto la tribuna del “Lodigiani” ad aspettare la fatidica sfida tra Azzurri e Springbocks.

Ma non si può certo entrare allo stadio senza i colori nazionali: ed allora via con le pitture facciali, le parrucche, le bandiere, tutti i bambini si sottopongono con gioia al rito finché una mandria di rinoceronti cede il posto ad una tribù di indiani tricolori. E via via che ci si avvicina allo stadio prima i genitori e poi anche sconosciuti si uniscono al rito ed entrano a far parte della tribù rossoblu.

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Insomma una festa, come sempre: non finisco mai di stupirmi di come la gente viva le partite di rugby, soprattutto della Nazionale, e lo stupore si legge anche nelle facce di Polizia e Carabinieri che per una volta fanno il loro lavoro con la solita attenzione ma anche con il sorriso sulle labbra.

Basterebbe così, l’emozione di cantare ed urlare al cielo “Fratelli d’Italia” con tuo figlio accanto, avvolto in una bandiera tricolore, che incita i ragazzoni azzurri come fossero i suoi compagni di squadra davvero non ha prezzo, comunque vada è già un successo. Ma se poi succede l’incredibile, e cioè che l’Italia sfodera una storica prestazione ed alla fine addirittura vince la partita, beh allora dai, è troppo!

Insomma davvero una bella giornata, piena di emozioni, che ci ha fatto toccare con mano che l’impegno e la volontà premiano sempre e che una montagna per quanto alta può sempre essere scalata, vero Rinoceronti?

E per ricordare questo evento ho scelto una foto che forse più di tante altre rappresenta  i valori di questo sport, qualcosa di straordinariamente normale per chi li ha nel proprio DNA:

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è in questi gesti che si rivela l’essenza di un vero campione. Grazie Sergio, un esempio davvero unico per tutti i bambini che erano allo stadio ad applaudire te ed i tuoi compagni.

Siamo ai saluti, forza Rinoceronti testa bassa e pedalare agli allenamenti, in vista del prossimo concentramento del 4 dicembre in quel di via della Quercia!

Per il Sesto e per gli Azzurri hip hip urrà urrà urrà!

(Simone N.)

 

Chi sogna i milioni, chi gioca d’azzardo, chi gioca coi fili chi ha fatto l’indiano

chi fa il contadino, chi spazza i cortili, chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia

na na na na na na na na na

Ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh,

 ma il cielo è sempre più blu uh uh, uh uh, uh uh…

(Rino Gaetano)

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