Uno di noi, Francesco uno di noi !

 

Uno di noi, Francesco uno di noi !

 

Nel lasso di tempo che si è reso necessario per scrivere gli ultimi articoli sulle avventure dei Rinoceronti, Firenze e Prato sono state investite dallo “tsunami Francesco” che, indipendentemente dalle opinioni e convinzioni personali, credo sia comunque un personaggio in grado di suscitare emozioni e sentimenti positivi.

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Per salutarlo e per ricordare questo evento che in qualche maniera resterà nelle nostre storie personali, ho ritenuto di riportare le belle e significative parole che Papa Francesco rivolse ai giocatori di Italia ed Argentina il 22 novembre 2013 prima della sfida tra le due nazionali a Roma:

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Il rugby è uno sport molto simpatico, e vi dico perché lo vedo così: perché è uno sport duro, c’è molto scontro fisico, ma non c’è violenza, c’è grande lealtà, grande rispetto. Giocare a rugby è faticoso, non è una passeggiata ! E questo penso che sia utile anche a temprare il carattere, la forza di volontà. Un altro aspetto che risalta è l’equilibrio tra il gruppo e l’individuo. Ci sono le famose “mischie”, che a volte fanno impressione! Le due squadre si affrontano, due gruppi compatti, che spingono insieme uno contro l’altro e si bilanciano. E poi ci sono le azioni individuali, le corse agili verso la “meta”. Ecco, nel rugby si corre verso la “meta”! Questa parola così bella, così importante, ci fa pensare alla vita, perché tutta la nostra vita tende a una meta; e questa ricerca è faticosa, richiede lotta, impegno, ma l’importante è non correre da soli! Per arrivare bisogna correre insieme, e la palla viene passata di mano in mano, e si avanza insieme, finché si arriva alla meta. E allora si festeggia! Forse questa mia interpretazione non è molto tecnica, ma è il modo in cui un vescovo vede il rugby! E come vescovo vi auguro di mettere in pratica tutto questo anche fuori dal campo, nella vostra vita.

Per Papa Francesco hip hip urrà urrà urrà !

Simone N.

 

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Dovunque voi siate, non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e ospedali da campo.

Papa Francesco, Firenze 10 novembre 2015

 

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